L'ALCOOLISMO

L'alcoolismo o alcolismo insorge nel momento in cui si sviluppi una dipendenza dall' ALCOL ETILICO o ETANOLO.

La dipendenza dall'alcol è più comune nei Paesi dove il consumo di alcolici, per ragioni culturali, è più elevato, soprattutto di alcolici forti e cocktail: es. Stati Uniti, ecc. Nei Paesi Mediterranei, invece, prevale il consumo di VINO e in quelli del Nord Europa il consumo di BIRRA che hanno una gradazione alcolica ridotta rispetto ad altri (8-12% il vino da tavola e 3-5% la birra tedesca, rispetto  al 50% dei forti alcolici) e possono essere considerati anche alimenti.

In questi Paesi l'alcolismo è di più difficile instaurazione, ma può insorgere per consumo abituale e smodato, in maniera anche subdola, dal momento che questi alcolici sono consumati coi pasti, nelle situazioni conviviali e fanno parte della tradizione.

L'alcol viene ingerito soprattutto per gli effetti depressori che ha sul sistema nervoso centrale, effetti che sono alla base dell'instaurarsi della dipendenza e del desiderio smodato di altro alcol: l'etanolo aumenta infatti la stimolazione dei recettori del GABA (soprattutto gli A), di NMDA (N- metil- D- aspartato) e glutammato, ma soprattutto aumenta la produzione di dopamina legandosi ai recettori D1 e D2 sul nucleo accumbens: la dopamina è l "ormone del piacere" per eccellenza.

Perciò i suoi effetti immediati sono:

- disinibizione

- aumento del benessere

- socievolezza

- calma e  tranquillità (può agevolare il sonno)

- euforia

L'ingestione di alcol porta però anche ad un'infiammazione delle pareti interne del canale digerente, soprattutto se il consumo è ripetuto nel tempo; oltre a questo, vi è rischio di ipotermia, soprattutto nei soggetti soliti ubriacarsi regolarmente e che perdendo lucidità possono spogliarsi e restare al freddo per molto tempo. L'alcol ha infatti un grande potere vasodilatante all'inizio, cui segue una forte dispersione di calore e vasocostrizione: alla sensazione di calore iniziale seguono brividi e sensazione di congelamento.

ll consumo abituale di alcol porta inoltre a TOLLERANZA (per ottenere gli stessi effetti è necessario ingerire quantità sempre più elevate di alcol) e la dipendenza a CRISI DI ASTINENZA. Perché si manifestino gli effetti dell'ubriachezza, occorre che la quantità di alcol presente nel sangue sia circa 200 mg/dl ma negli alcolisti cronici, per via della tolleranza, può arrivare anche a 1000, con rischio di morte.

L'alcolismo porta ad un progressivo deterioramento delle facoltà mentali per via del fatto che l'intossicazione da alcol infiamma e danneggia il sistema nervoso. Oltre a scarsa memoria, attenzione e psicometria, l'alcolista soffre anche di alterazioni dell'umore e di psicosi.

Ciò è dovuto anche alla trascuratezza che di solito caratterizza l'alcolizzato: non nutrendosi più a dovere, va presto in ipovitaminosi, soprattutto di vitamine del gruppo B e come è noto, la vitamina B12 e la B1 sono essenziali per il corretto funzionamento del sistema nervoso. La carenza di vitamine è dovuta anche ad un alterazione nel loro assorbimento e all'infiammazione epatica.

Una delle forme più comuni di psicosi alcolica è il DELIRIUM TREMENS, preceduto da insonnia, ansia ed irritabilità nei giorni immediatamente precedenti l'improvviso sviluppo di tremore incoercibile visibile soprattutto alle mani e altri sintomi quali:

- disorientamento spazio- temporale

- irrequietezza

- sudorazione e tachicardia

- illusioni

- allucinazioni: di solito zooptiche

- deliri professionali o di gelosia

La differenza tra illusioni, allucinazioni e deliri consiste nella progressiva perdita di contatto con la realtà.

ILLUSIONI: scambiare un oggetto (o persona) per un altro, accorgendosi dell'errore quasi immediatamente

ALLUCINAZIONI: percepire (visivamente, uditivamente o tattilmente) un oggetto o una situazione inesistente, ma con la possibilità che questa sparisca nel momento in cui una seconda persona convinca il soggetto della falsità delle sue percezioni; qualora le allucinazioni persistessero, in ogni caso il soggetto è convinto da altri della non veridicità di quanto sta vivendo. Comunque non durano mai molto a lungo.

DELIRI: oltre a percepire oggetti o situazioni inesistenti, nel delirio il paziente non può essere convinto da altri della non veridicità della sue convinzioni; anzi, non fidandosi della parola degli altri, perdura nel delirio anche per mesi e ne sviluppa altri di persecuzione e complotto verso di lui.

Le allucinazioni zooptiche consistono nella visione o percezioni di insetti o animali sgradevoli nella stanza o sulla superficie corporea, o addirittura all'interno di essa, aumentando lo stato di ansia e agiatazione in cui il paziente già si trova e portandolo a condotte auto-lesive.

I deliri di gelosia sono più frequenti negli alcolisti UOMINI e a volte precedono l'instaurarsi di una DEMENZA ALCOLICA: sospettano l'infedeltà del coniuge e arrivano a spiarla e ad accusarla di inganno e complotto. Questo tipo di delirio può trovarsi anche separato dagli altri sintomi del delirium tremens e costituire l'unica manifestazione dell'alcolismo.

Anche le allucinazioni possono manifestarsi separatamente e costituire una sola manifestazione chiamata ALLUCINOSI ALCOLICA ; le allucinazioni sono spesso uditive e di tipo persecutorio, con contenuto negativo.

Il delirium tremens può portare a COLLASSO CARDIO-CIRCOLATORIO e morte, ma nella maggior parte dei casi il paziente sprofonda in un sonno che dura anche più giorni, risvegliandosi guarito.

Un'altra manifestazione dell'alcolismo è la PSICOSI DI KORSAKOFF, caratterizzata dall'incapacità di ricordare i fatti anche quando registrati in diari e appunti, assieme a falsi ricordi che riempiono le lacune della memoria (confabulazione). La psicosi di Korsakoff può precedere il delirium tremens.

I danni fisici prodotti dall'alcolismo sono caratterizzati da:

- polineuropatia

- epilessia

- cirrosi epatica e steatosi

- cardiopatia

Senza contare i danni sull'embriogenesi: i nati da madre alcolista presentano alterazioni nell'aspetto (soprattutto nella facies chiamata "alcolica") e anomalie cardio-circolatorie.

L'alcol ha un rapido assorbimento (migliore dell'acqua) e la sua eliminazione è molto lenta. Viene in parte eliminato dai polmoni, dalle urine e dalla sudorazione ma la maggior parte viene utilizzato come fonte di energia e detossificato dal fegato, dove viene trasformato prima in acetaldeide e poi in acido acetico e NADH con produzione di CO2 e H2O. Queste trasformazioni inibiscono il normale ciclo di Krebs per la produzione di energia: ciò comporta un aumentata sintesi di trigliceridi e la produzione di radicali liberi, inibendo l'attività perossidasica del fegato e degli altri organi. Non solo, ma causa anche un'infiammazione cronica dell'apparato digerente (es. gastrite, eosfagite, ecc.) e per queste ragioni, oltre all'accumulo di radicali, ha un effetto sinergico con il fumo di sigaretta nel causare il CANCRO, epatico e non. Il cancro dei fumatori alcolisti è soprattutto a carico dell'apparato digerente, ma vi è un'associazione anche col cancro della mammella.

UBRIACHEZZA PATOLOGICA: reazione più intensa all'etanolo, tipica degli epilettici, dei convalescenti da malattie delibitanti.

Terapia dell'intossicazione cronica:

- lavanda gastrica

- epinefrina

Per guarire dall'alcolismo possono essere usate sostanze che impediscono al trasformazione dell'acetaldeide in acido acetico, le quali provocano malessere, rossore e tachicardia. Il ricordo della sensazione spiacevole impedisce all'alcolista di bere nuovamente.