I CINQUE TIBETANI

cinque tibetani (o 5 riti tibetani) sono cinque esercizi, simili allo yoga, resi famosi da Peter Kelder attraverso l’omonimo libro pubblicato nel 1939, nel quale egli racconta della pratica quotidiana di tali esercizi presso un monastero tibetano.

Il rituale viene presentato come il segreto dell’eterna giovinezza e salute, in quanto in grado di stimolare i sette punti energetici dell’organismo chiamati chakra, deputati al controllo della secrezione ormonale di tutte le ghiandolare endocrine sparse all’interno dell’organismo.

Queste ghiandole sono:

1) ghiandole riproduttive (gonadi)

2) pancreas endocrino

3) ghiandole surrenali

4) timo

5) tiroide

6) ghiandola pineale o epifisi

7) ghiandola pituitaria o ipofisi

Secondo il libro di Kelder, l’invecchiamento e le malattie sarebbero dovute a uno squilibrio del sistema ghiandolare che avverrebbe all’incirca dopo la pubertà, cioè al momento in cui termina il periodo della crescita. Attraverso i cinque tibetani, queste ghiandole verrebbero stimolate e la loro funzione riequilibrata, in modo da garantire un ritorno alla giovinezza per tutte le cellule dell’organismo.

I cinque tibetani vanno eseguiti tutti i giorni più volte al giorno. La posizione può essere mantenuta anche pochi secondi, ma bisogna ricordarsi di inspirare durante la fase di contrazione e di espirare durante la distensione.

PRIMO ESERCIZIO

Si esegue in piedi, tenendo le braccia spalancate coi palmi rivolti verso il basso. Da questa posizione, ruotare su se stessi in senso orario (da sinistra verso destra) senza spostarsi dal punto di partenza e tenendo i piedi ben radicati a terra.

SECONDO ESERCIZIO

Si comincia stando sdraiati per terra a gambe unite, pancia in su, braccia lungo i fianchi e palmi delle mani rivolti verso terra. Da questa posizione, sollevare entrambe le gambe fino a formare un angolo retto con l’addome, e flettere la testa verso il petto. Le braccia non si spostano dalla posizione di partenza. (Alcuni attuano lo stesso movimento tenendo le braccia sotto la testa).

TERZO ESERCIZIO

Si esegue in ginocchio, con il mento appoggiato sul petto, toccando il suolo con le punte dei piedi; le mani poggiano sulla parte alta delle cosce e la schiena è dritta. Da questa posizione, portare indietro la testa e inarcare collo e schiena. Le mani non si spostano dalla posizione di partenza.

QUARTO ESERCIZIO

Si inizia seduti per terra con le gambe distese in avanti, leggermente divaricate; le mani poggiano per terra e la schiena è dritta. Da questa posizione, piegare le ginocchia e sollevare in alto il busto spingendo con le mani e le gambe, ma restando con la schiena perfettamente orizzontale e la testa rivolta all’indietro.

QUINTO ESERCIZIO

Si inizia con il ventre rivolto verso terra, toccando il suolo solo con i palmi delle mani e con le punte dei piedi.  Le braccia sono tese, il collo è rivolto all’indietro e la schiena è inarcata. Da questa posizione, estendere indietro le gambe e, con le braccia, sollevare in alto il bacino fino a formare una V rovesciata. Sedere in alto, testa flessa sul petto.

Tutti e cinque gli esercizi sono illustrati all’interno del video tratto da https://www.youtube.com/watch?v=XyAFgESE__Q e caricato da Gemma Cocca. Tutti i diritti restano all’autore.

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