CRISI CONVULSIVE

Le convulsioni consistono in:

” Contrazioni muscolari involontarie dei muscoli VOLONTARI, che determinano movimenti corporei irregolari e violenti, ripetitivi “.

Le cause scatenanti sono molteplici, la più comune delle quali è l’EPILESSIA, una malattia del sistema nervoso centrale che viene tenuta sotto controllo con la terapia farmacologica.

Altre cause sono costituite da:

– FEBBRE ELEVATA (soprattutto nei bambini piccoli)

– IPERTENSIONE

– INSUFFICIENZA RENALE che determina UREMIA (aumento dell’acido urico nel sangue)

– CRISI ISTERICA: questa avviene solo in occasione di stress emotivi e in pubblico, mai da soli e a riposo come invece accade nelle convulsioni determinate da altre cause: queste ultime possono avvenire in qualsiasi momento; in più, il soggetto è sempre lucido al termine della crisi isterica, e ricorda perfettamente quello che è successo.

Le convulsioni si manifestano in due fasi:

– PRIMA FASE (TONICA): il soggetto cade a terra lanciando un urlo prima di perdere conoscenza, e diventa rigido, con cianosi (colorazione bluastra) delle labbra e assenza di respirazione per alcuni secondi

– SECONDA FASE (CLONICA): convulsioni di circa 10 minuti con bava alla bocca, morso della lingua e possibile perdita di urine e feci (tranne che nella crisi isterica)

Dopo le convulsioni (FASE POST-CRITICA), il soggetto riprende conoscenza lentamente, è stordito, con cefalea e non ricorda cosa è accaduto. Questo succede soprattutto in caso di epilessia.

Nell’epilessia, il soggetto può apparire assente, non responsivo ed estraneo al mondo esterno poco prima della fase tonica (questo stato si chiama ASSENZA).

PRIMO SOCCORSO

– cercare di evitare la caduta brusca del soggetto sorreggendolo e adagiandolo a terra lentamente

– posizionare dei cuscini sotto la testa

– non toccare il soggetto durante le convulsioni per evitare fratture, strappi muscolari e lesioni a se stessi, ma rimuovere indumenti costrittivi se si è in grado di farlo (altrimenti, rimuoverli dopo la crisi)

– mettere un cucchiaio (o meglio ancora, un mestolo di legno) tra i denti dell’infortunato per impedire il morso della lingua

– ruotare la testa del soggetto se ha bava alla bocca, per facilitarne la fuoriuscita

MESTOLO

DOPO LA CRISI

– posizionare il soggetto in posizione laterale di sicurezza

– lasciare che si riprenda gradualmente o anche che si addormenti spontaneamente

COSA NON FARE

– Scuotere il soggetto per farlo riprendere o svegliare

– Toccarlo durante la crisi convulsiva

– Dare da bere

(Illustrazione di Elisa Quaglia)

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