FRATTURE

Manovre di Primo Soccorso.

Con il termine “frattura” si intende un’interruzione della continuità ossea, ossia la ROTTURA di un osso.

Le cause possono essere:

– TRAUMATICHE: dovute a un trauma

– PATOLOGICHE: la rottura si verifica spontaneamente per la presenza di una patologia ossea preesistente (es. osteoporosi)

Le fratture traumatiche possono essere prodotte da traumi:

– DIRETTI

– INDIRETTI: a distanza dal punto di frattura (esempio: la frattura dell’omero è provocata da un brusco appoggio della mano a terra per fermare una caduta; il contraccolpo frattura l’omero)

Vai ai link sottostanti per saperne di più sulla classificazione delle FRATTURE.

http://www.lezionidimedicina.altervista.org/fratture-traumatiche.html http://www.lezionidimedicina.altervista.org/fratture-patologiche.html

SINTOMI

– dolore intenso al tatto o alla mobilitazione passiva

– impossibilità di movimento o limitazione del movimento

– mobilità o posizione anomala (es. ginocchio si piega in senso contrario al normale; nella frattura di clavicola l’arto fratturato è inclinato verso il torace e il braccio omolaterale viene mantenuto sollevato da quello controlaterale, con la spalla abbassata rispetto a quella controlaterale, come nelle LUSSAZIONI; nella frattura di femore: una gamba è più corta dell’altra ed extra-ruotata (come nelle LUSSAZIONI); nella frattura di gomito, questo è flesso, cioè piegato).

– deformità ossea (confrontare sempre il lato sano con quello leso!): possono essere presenti sporgenze anomale oppure cavità e affossamenti anomali, soprattutto nelle FRATTURE SCOMPOSTE.

– gonfiore progressivo

– crepitio: può essere udito dall’infortunato già al momento dell’evento (TAC o CLIC); può essere udibile poi da terzi nel tentativo di muovere l’arto o palpando la zona lesa, ed è dovuto allo sfregamento dei monconi ossei prodotti dalla frattura

– FRATTURA ESPOSTA: esposizione dell’osso (o parte di questo) all’esterno con ferita o emorragia

– FRATTURA TORACICA: dolore alla respirazione (attenti al VOLET: frattura della costola in due punti, in modo da creare un lembo osseo che non partecipa alla respirazione → questa condizione compromette seriamente la sopravvivenza dell’infortunato, che va operato immediatamente).

COMPLICANZE IMMEDIATE DELLA FRATTURA

– Infezioni

Tetano

– Lesioni viscerali (se frattura delle costole o del bacino)

– Lesioni nervose

– Tromboembolia o embolia per distacco del grasso del midollo osseo

– Lesioni vascolari

Emorragia

COMPLICANZE TARDIVE DELLA FRATTURA

– Formazione di soprossi o deformità permanenti

– Osteoartrosi secondaria e difficoltà motoria per scorretta o incompleta calcificazione ossea

PRIMO SOCCORSO

Le procedure da attuare dipendono dalla sede della frattura:

A) Fratture arti

– Tamponare un’ eventuale emorragia con la mano e procedere poi a una fasciatura che ne garantisca la compressione indiretta

– Immobilizzare la frattura a monte e a valle della stessa: per fare ciò, occorre utilizzare una STECCA imbottita di stoffa, magari fermata con dello scotch. Questa va applicata immobilizzando l’arto NELLA POSIZIONE IN CUI SI TROVA, senza spostarlo nel tentativo di riportarlo alla posizione naturale.

– Avvolgere la stecca e l’arto con un panno per tenere ferma la steccatura. Si inizia sempre la fasciatura dalla zona più lontana dal tronco fino a quella più vicina (cioè dalla periferia al centro). La fasciatura deve essere stretta ma non eccessivamente, per evitare di comprimere i vasi sanguigni.

– Mantenere l’arto steccato sollevato

– Applicare del ghiaccio

– Se FRATTURA ESPOSTA: coprire il moncone di osso sporgente con garze o panni sterili

N.B. Solo la steccatura di polso e caviglia non deve comprendere le zone a monte e a valle della frattura. Se la steccatura non fosse possibile, bisogna tenere l’arto immobilizzato manualmente.

– Trasportare l’infortunato al più vicino Pronto Soccorso senza muoverlo! Se ciò non è possibile, chiamare il 118.

B) Frattura clavicola

– Immobilizzare il braccio sollevandolo con un fazzoletto messo attorno al collo, fatto passare sotto le ascelle e fissato dietro

– Applicare del ghiaccio

C) Fratture colonna vertebrale

– Tenere l’infortunato immobilizzato e chiamare il 118.

– Spostarlo solo se in zona di pericolo, ma solo con un materassino a depressione (se presente) per non causare danni all’asse testa-collo-tronco.

D) Fratture coste e gabbia toracica

– Mettere l’infortunato in posizione SEMISEDUTA e tenerlo immobile

– Evitare di farlo parlare (o piangere) per non causare ulteriori danni: attenti anche a tosse, singhiozzi e starnuti!

– Applicare del ghiaccio

– Chiamare il 118 e far presente se ci sono difficoltà respiratorie

– Controllare i parametri vitali

E) Fratture bacino

– Tenere l’infortunato immobilizzato SUPINO

– Chiamare il 118 per rischio di eventuale danno alla colonna vertebrale inferiore o agli organi interni

– Applicare del ghiaccio

F) Fratture cranio

– Chiamare il 118 e non toccare l’infortunato

– Controllare i parametri vitali

– Applicare del ghiaccio

– SE TRAUMA FACCIALE: controllare la pervietà delle vie aeree

– SE EPISTASSI (sangue dal naso): vedi come comportarsi in caso di EPISTASSI e mettere ghiaccio sulla fronte o alla radice del naso per arrestare l’emorragia.

IMMOBILIZZAZIONI

– Avambraccio: immobilizzare l’avambraccio tenendolo piegato in modo da formare un angolo di 90° con il braccio usando una stecca e poi fasciarla

– Polso: Fasciare tutta la mano e “attaccare” il braccio al collo

– Dito: Steccare tutto il dito e fasciare comprendendo anche il polso

– Coscia: Steccare tutta la gamba

– Gamba e ginocchio: Steccare da metà coscia a piede

– Caviglia e piede: Fasciare da metà gamba a tutto il piede

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