MORSO DI VIPERA

Lezione di Primo Soccorso sulle manovre più idonee da operare in caso di morso di serpente velenoso.

In caso di soggetto morso da un serpente, occorre innanzitutto capire se si tratta di una specie VELENOSA oppure no.

In Italia sono presenti 23 specie di serpenti in tutto (dagli orbettini alle bisce) ma solo 4 sono velenose e distribuite su tutto il territorio, tranne che in Sardegna. I serpenti velenosi appartengono tutti alla famiglie delle VIPERE.

La vipera, classicamente, presenta le seguenti caratteristiche:

– colore grigio-verde o grigio-marrone con delle macchie nere sul dorso

– ventre di colore più chiaro rispetto al dorso (giallo chiaro)

– dimensione ridotta e lunghezza non superiore a 1 metro

– muso appuntito e all’insù (testa a triangolo)

– occhio giallo con pupilla A FESSURA

Attenzione! Alcuni tipi di vipera possono essere completamente neri.

I serpenti innocui si presentano invece con:

– muso piatto

– pupilla tonda

TIPI DI SERPENTE
Come si può vedere, il serpente non velenoso (in alto: veduta in alto e di profilo) ha gli occhi e la testa tondi, il muso arrotondato e non sono visibili i denti; la vipera, invece (in basso: veduta in alto e di profilo) ha gli occhi gialli e allungati, sporgenti ai lati, la testa triangolare e il muso all’insù; sono visibili i due denti davanti che sono velenosi.

Il morso di vipera presenta:

due fori più evidenti, a distanza di 0,5 – 1 cm l’uno dall’altro, corrispondenti al segno lasciato dai denti avvelenati (qualche volta può essere presente un foro solo, a seconda della dinamica del morso; altre volte ancora, un dente può rimanere conficcato nella pelle)

– segni degli altri denti, che si riconoscono perché meno evidenti e profondi

MORSO-DI-VIPERA

I morsi di serpente innocuo non presentano i due fori evidenti, ma solo i segni meno profondi degli altri denti, che hanno l’aspetto di un tratteggio a V stilizzata.

MORSO-DI-SERPENTE-INNOCUO

IMPORTANTE:

La vipera raramente attacca l’uomo, e se questo avviene, è solo quando si trova a distanza molto ravvicinata e priva di vie d’uscita.

La vipera è reperibile in tutte le aree boschive (anche se nelle case di campagna o di montagna può trovarsi anche nei giardini o nei campi) a clima CALDO e SECCO, in genere sotto sassi, cespugli o nelle cataste di legna.

Il veleno iniettato non raggiunge subito la circolazione SANGUIGNA, ma nell’immediato quella LINFATICA, e solo più tardi quella sanguigna. Questo permette di prevenire le complicanze del morso se si interviene tempestivamente.

Le vipere giovani hanno meno veleno rispetto a quelle vecchie, perciò non tutti i morsi di vipera sono pericolosi: è possibile quindi venire morsi da un serpente velenoso ma non manifestare alcun sintomo. TUTTAVIA, NEL DUBBIO OCCORRE COMPORTARSI SEMPRE COME IN CASO DI MORSO VELENOSO.

I sintomi del morso velenoso si manifestano dopo 3-4 ore (ANNOTARE L’ORA DEL MORSO!).

Il veleno di vipera è raramente mortale anche se si sviluppano i segni e sintomi clinici, a meno che questi non siano molto gravi (disturbi cardiocircolatori e coagulopatia).

SINTOMI

– dolore intenso e urente nella sede del morso

– comparsa di eritema e in seguito di ecchimosi (lividi) lungo l’arto colpito, che si estendono a tutta la superficie: l’eritema e l’ecchimosi iniziano ATTORNO AI DUE SEGNI DEL MORSO!

– edema (gonfiore) duro a livello della sede del morso, che aumenta progressivamente

– comparsa di bolle emorragiche e dopo qualche ora di flittene (vesciche) e linfoadenopatia (linfonodi ingrossati)

– nausea e vomito

– dolori addominali e diarrea

– palpitazioni

shock e ipotensione

convulsioni

– fascicolazioni (tremolii sotto pelle)

– sonnolenza, ptosi palpebrale (abbassamento della palpebra) e visione sdoppiata (diplopia)

PRIMO SOCCORSO

Tutte le manovre mirano a:

IMPEDIRE IL PASSAGGIO DEL VELENO NEL CIRCOLO SANGUIGNO

Ecco quali sono:

– Occorre innanzitutto tranquillizzare l’infortunato per impedire un aumento della circolazione sanguigna, cosa che favorirebbe l’assorbimento del veleno

– Estrarre gli eventuali denti rimasti conficcati con delle pinze, stando bene attenti a non toccarli

– Legare un laccio o un fazzoletto a monte del morso (se il morso è sull’arto inferiore, porre il laccio all’inguine; se il morso è sull’arto inferiore, porre il laccio all’ascella).

– Aspirare il veleno con una siringa senza ago o con delle ventose apposite (se presenti)

Steccare l’arto colpito (vai alla pagina FRATTURE per sapere come fare).

– Portare subito l’infortunato al Pronto Soccorso, sdraiato, in modo da non farlo muovere in alcun modo

COSA NON FARE

– Succhiare il veleno dalla ferita: se il soccorritore presenta delle piccole lesioni della mucosa orale, potrebbe assorbire il veleno

– Togliere gli indumenti e muovere l’arto colpito

– Muovere l’infortunato e farlo camminare perché questo aumenta la circolazione del sangue

– Mettere un laccio emostatico: questo facilita la penetrazione del veleno nelle vie linfatiche e la sua rimozione facilita il passaggio del veleno nel circolo sanguigno

– Incidere tra i fori dei denti avvelenati, cosa che veniva invece consigliata una volta: questo facilita il passaggio del veleno nel sangue

– Somministrare siero anti-vipera: può esserci rischio di shock anafilattico nei soggetti allergici!

– Somministrare alcolici, poiché possono aumentare l’assorbimento del veleno grazie alla vasodilatazione prodotta.

(Illustrazioni di Elisa Quaglia)

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