CALCOLOSI RENALE

E' chiamata anche "NEFROLITIASI" e consiste nella precipitazione di cristalli di calcio o di urato all'interno del rene o delle vie urinarie, con la loro successiva aggregazione in CALCOLI (veri e propri sassolini, tant'è vero che questa patologia veniva chiamata da Ippocrate "mal della pietra").

Di solito i cristalli sono formati da FOSFATO o OSSALATO di CALCIO (da qui la parola "calcolo"). La presenza di cristalli di URATO è invece legata ad una patologia chiamata GOTTA. Più raramente possono essere misti (sia di calcio che di urato) o di FOSFATO DI MAGNESIO.

Fattori di rischio:

- dieta a basso contenuto di acqua (è il fattore di rischio più importante)

- abuso di alcool

- gotta

- abuso di vitamina C (l'acido ascorbico in eccesso si trasforma in ossalato)

- abuso di latticini (assieme all'ossalato derivato dall'acido ascorbico, forma l'ossalato di calcio)

- razza asiatica

I cristalli possono persistere a livello renale molto a lungo senza dare alcun sintomo, ma col passare del tempo, man mano che la loro deposizione aumenta, si aggregano a formare calcoli di dimensioni anche cospicue, che manifestano la loro presenza dando origine ad un evento acuto chiamato COLICA.

COLICA RENALE

Consiste nello spasmo della muscolatura liscia renale per la presenza di un calcolo (o più di uno) che rimane incastrato nei tubuli renali o nella pelvi o nell'uretere, di rado nell'uretra. 

La colica renale può essere preceduta da ematuria (sangue nelle urine) o cistite dovuta a renella (sabbia calcolare contenuta nelle urine, prodotta da frammenti di calcolo o piccoli cristalli non aggregati) alcuni giorni prima dell'evento acuto. L'evento acuto si manifesta con dolore ingravescente in sede lombare, che da semplice fastidio si trasforma in dolenzia sempre più intensa fino a diventare insopportabile, tanto da accompagnarsi anche a dolore addominale e vomito. Il dolore da colica renale è inoltre caratterizzato dall' ASSENZA DI POSIZIONE ANTALGICA, cosa che lo differenzia da un'attacco acuto di appendicite.

La diagnosi si basa sulla semplice osservazione del quadro clinico, che è molto caratteristico. Il sospetto clinico può essere confermato dall'ecografia renale e dalla TAC (la TAC mostra i calcoli in maniera più definita rispetto all'ecografia).

La presenza di un calcolo latente, cioè che non ha ancora dato colica, può invece essere sospettata tramite la positività alla MANOVRA DI GIORDANO.

MANOVRA DI GIORDANO: percussione della loggia renale tramite il lato ulnare della mano

La manovra è positiva se evoca dolore acuto.

La terapia si basa sulla somministrazione di antidolorifici (ed eventualmente di anti-emetici) fino alla scomparsa della sintomatologia. Dopodiché, si consiglia al paziente di aumentare fortemente il consumo di liquidi e di eliminare dalla dieta le sostanze responsabili della formazione del calcolo (l'integrazione di liquidi può essere iniziata già in ospedale, al momento della colica, tramite fleboclisi).

I calcoli possono avere dimensioni piuttosto variabili. Quelli più piccoli possono essere eliminati con le urine aumentando il consumo di acqua e seguendo una dieta equilibrata, in modo da far scivolare il calcolo in vescica. Di solito ci vogliono alcune settimane perché questo avvenga, dopodiché è importante seguire sempre un regime alimentare sano e ricco di liquidi per evitare le recidive, che sono molto frequenti.

I calcoli più grossi o che impiegano troppo tempo per essere eliminati devono invece essere trattati chirurgicamente.

I rischi di un calcolosi che perdura da troppo tempo sono infatti:

- INFEZIONE RENALE

- ULCERAZIONE RENALE

- NECROSI RENALE

- IDRONEFROSI (ristagno delle urine a livello renale per ostruzione delle vie urinarie; la malattia comporta dilatazione della pelvi renale, talvolta anche dei calici renali)

- PIURIA (presenza di pus nelle urine)

- EMATURIA (presenza di sangue nelle urine)

- ANURIA (assenza di urine; solo se la calcolosi è bilaterale)

- INSUFFICIENZA RENALE (se bilaterale)

La terapia chirurgica consiste nella LITOTRIPSIA o LITOTRISSIA extracorporea, una tecnica a base di onde d'urto che disgregano il calcolo riducendolo a sabbiolina che viene eliminata con le urine. La tecnica è molto semplice e si svolge in day-hospital. 

Prima di procedere chirurgicamente occorre localizzare il calcolo attraverso:

- ecografia 

- urografia 

- TAC (indagine di scelta)

Dopo l'intervento, il paziente deve seguire le indicazioni fornite dal medico per evitare le recidive:

- bere circa 2 litri di acqua al giorno, di più durante l'estate

- evitare il consumo di alcolici

- assumere quantità moderate di vitamina C (l'acido ascorbico o vitamina C, nell'organismo, viene convertita in ossalato che, secondo alcuni autori, è fattore di rischio per la formazione di calcoli da ossalato di calcio)

- seguire una dieta con un ridotto contenuto di proteine animali (meglio pesce e uova piuttosto che carne e formaggi)

E nei pazienti che soffrono di gotta:

- seguire la terapia per la gotta