TERAPIA DEL CARCINOMA BRONCOGENO

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Se non trattato, questo cancro dà una sopravvivenza inferiore a 8 mesi (specie negli
anziani).

La chirurgia è il trattamento di scelta del carcinoma non a piccole cellule allo stadio I
e II
, mentre i pazienti allo stadio IV o IIIB con un versamento pleurico neoplastico
non sono candidati per l'intervento. Per i tumori T3N0M0 o T3N1M0 e senza controindicazioni (disseminazione all'infuori del polmone, localizzazione endobronchiale vicino alla trachea, coronaropatia, BPCO, ecc.) è da prendere in considerazione la resezione.
Se presenti lesioni endobronchiali, è necessaria una pneumonectomia con rimozione dei
linfonodi regionali (preceduta da radioterapia per i tumori di Pancoast-Ciuffini, mentre la chemioterapia pre-operatoria è riservata ai tumori in stadio II, IIIA e IIIB non a piccole cellule).

I tumori IIIA e IIIB sono poi trattati con chemioterapia e radioterapia.
L’estensione della resezione è valutabile solo in sede operatoria.

Criteri per la pneumonectomia:

- volume espiratorio forzato in 1 s (FEV1 o VEMS) > 2 litri

- VEMS > 50% della capacità vitale forzata misurata con una pressione parziale di CO2 (PaCO2) normale a riposo.

Prima dell’intervento, se uno di questi parametri non fosse rispettato, la funzione polmonare regionale va valutata con una scintigrafia perfusionale differenziale quantitativa per valutare se il FEV1 del paziente sarà ancora > 800 ml o > 30-40% del FEV1 predetto dopo la pneumonectomia. In condizioni favorevoli, la pneumonectomia può essere eseguita.

La radioterapia si attua in questi casi:

- controllo del dolore osseo
- in alcuni tipi di tumore nella sindrome della vena cava superiore
- nella compressione del midollo spinale
- nelle metastasi cerebrali
- nell'emottisi
- nell'ostruzione bronchiale.

A volte la radioterapia è utilizzata in sostituzione della chirurgia quando la toracotomia è controindicata per insufficienza cardiorespiratoria o per altra grave malattia.
La radioterapia profilattica del cranio deve essere riservata ai pazienti con carcinoma a piccole cellule che hanno mostrato una risposta completa al trattamento.
La brachiterapia può essere efficace nel trattamento delle lesioni endobronchiali e nel trattamento palliativo quando queste ostruiscono i bronchi principali.

La polichemioterapia con cisplatino, carboplatino, alcaloidi della vinca e inibitori delle topoisomerasi è riservata ai carcinomi a piccole cellule. La chemioterapia negli stadi IIIA, IIIB o IV dei carcinomi non a piccole cellule non operabili migliora la sopravvivenza di 6-12 settimane, accompagnati da broncodilatatori, broncoscopia laser e ossigeno-terapia.

Le cure terminali prevedono morfina EV, cerotti trans dermici di fentanile.

Il tumore del polmone si divide in due grandi categorie:

1) A PICCOLE CELLULE

2) NON A PICCOLE CELLULE

Nell'ultimo gruppo rientrano il carcinoma:

- SQUAMOCELLULARE

- A GRANDI CELLULE

- ADENOCARCINOMA

- CARCINOMA ADENOSQUAMOSO

Il carcinoma a piccole cellule è il più aggressivo ed ha una prognosi decisamente più infausta dei carcinomi non a piccole cellule. Fortunatamente, è anche il più raro.

Fonte:

"Malattie dell' Apparato Respiratorio -Tumori del Polmone " del sito www.msd.italia.it.